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IPERTERMIA ONCOLOGICA

COS’E’ L’IPERTERMIA ONCOLOGICA

Le sinergie terapeutiche
La cura dei tumori con il calore riveste un’importanza fondamentale per l’impostazione di una terapia non tossica ed efficace che deve però essere integrata con altre modalità di trattamento coordinate allo scopo di ottenere il massimo successo terapeutico.

L’ipertermia
L’attenzione crescente alla qualità della vita dei pazienti oncologici ha visto negli ultimi anni, sempre più spesso, affiancarsi ai protocolli convenzionali quelle che sono definite come “terapie biologiche”. Tra di esse l’ipertermia, metodica che utilizza diverse tecnologie per ottenere un innalzamento artificiale della temperatura a livello di determinati organi o tessuti o, in alcuni casi, dell’intero organismo. Recenti studi clinici hanno definitivamente confermato l’efficacia dell’ipertermia nel determinare apoptosi e regressione tumorale, soprattutto in associazione ad altri trattamenti. La risposta delle cellule tumorali al calore è legata sia a fattori cellulari che alle caratteristiche dell’ospite. Quando le cellule neoplastiche sono sottoposte a temperature elevate (43-44°C) subiscono un danno irreversibile in maniera tempo e dose dipendente, legato a una riduzione dell’efficacia dei sistemi riparativi enzimatici normalmente presenti a livello cellulare. A 43-44°C la maggior parte delle cellule tumorali tende a morire mentre la maggior parte delle cellule sane tende a sopravvivere: questa è la fase fisiologica dell’efficacia terapeutica dell’ipertermia. Dal punto di vista tecnico e a seconda delle indicazioni cliniche il riscaldamento dei tessuti può essere ottenuto con diversi tipi di apparecchiature (a radiofrequenza, raggi infrarossi, perfusionali, etc…).

L’immunoterapia e la nutrizione
Le neoplasie sono frequentemente accompagnate da uno squilibrio di sostanze nutritive, spesso antecedente di anni l’insorgenza della malattia (errori dietetici, fumo di sigaretta, inquinamento ambientale). Si profila in modo sempre più consistente l’ipotesi che esista un rapporto diretto tra la carenza di tali biomolecole e l’aumento di incidenza registrato per alcune neoplasie.

La carenza dell’organismo di sostanze quali vitamine (A, C, E), microelementi (zinco, selenio), sostanze minerali e acidi grassi polinsaturi (omega 3) favorisce il danno da radicali liberi delle strutture cellulari e rende meno efficace l’attività del sistema immunitario. Le stesse considerazioni valgono per le condizioni di stress, acute o croniche.

Particolare attenzione viene pertanto posta nell’individuare il regime dietetico più adatto al paziente in trattamento, di volta in volta integrandolo con fitoterapici ad attività antiossidante e immunostimolante. Una efficiente reattività immunitaria è condizione indispensabile per l’ottenimento di risposte terapeutiche che durino nel tempo e per l’allontanamento delle recidive di malattia. In carenza di adeguata immunostimolazione le risposte terapeutiche tendono a essere di breve durata.

La depolarizzazione
Si ottiene mediante particolari apparecchiature elettromagnetiche, applicate in corrispondenza della zona da trattare, prima delle sedute di ipertermia, per un tempo congruo. La depolarizzazione, mentre è perfettamente compensata nelle cellule sane, induce nelle cellule tumorali alterazioni di membrana a livello cellulare che facilitano l’azione terapeutica dell’ipertermia (insulto termico).

Dall’uso combinato di queste metodiche sinergiche scaturisce un’elevata percentuale di risposte terapeutiche in caso di tumori primitivi e anche metastatici. Un’utilizzazione particolarmente efficace è quella in fase preoperatoria, in preparazione di eventuali interventi chirurgici (terapia neo-adiuvante).